possibili vie di fuga

di Italo Chiodi

L’opera

In un tempo tanto rapido come quello che stiamo vivendo nel nostro quotidiano, è importante cercare “possibili vie di fuga”. Cercare direzioni visive che possano offrire rallentamenti percettivi del mondo. Ridurre la velocità del tempo di fruizione per poter cogliere la bellezza di ciò che è intorno a noi, in uno spazio prossemico, che può offrire angolazioni differenti all’interno del paesaggio. Questo non è solo una condizione panoramica nel suo valore etimologico di visione del tutto, dall’alto, forse da troppo lontano, ma una partecipazione più diretta dell’“essere paesaggio”.

Ecco che l’opera esposta offre uno spaccato più ristretto di questo: 20 centimetri quadrati, o, come nella pietra rappresentata, di soli 5 cm. Osservato questo frammento come attraverso una lente di ingrandimento o, come nel visore, in una situazione immersiva, la percezione si trasforma, dando al pensiero maggiori stimoli ma soprattutto una persistenza retinica ed emotiva che può risvegliarsi in altre occasione del vivere.

L’autore

Italo Chiodi vive e lavora tra Bergamo e Alzano Lombardo, dedicandosi alla sua arte e alla sua continua ricerca espressiva. Nel corso degli anni, ha esposto le sue opere in numerose mostre collettive e personali sia in Italia che all’estero, consolidando la sua presenza nel panorama artistico contemporaneo.

Nato nel 1961 a Villa d’Ogna (BG), ha conseguito due diplomi in Pittura rispettivamente nel 1987 presso l’Accademia Carrara di Bergamo e nel 1992 presso l’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Ha proseguito il suo percorso accademico ottenendo un master (DEA) nel 2009 presso il Dipartimento di Disegno dell’Università di belle arti di Granada, in Spagna, e un dottorato nel 2013 con una tesi su “Metodologia dell’apprendimento e sviluppo del linguaggio disegno” presso lo stesso ateneo.

Oltre alla sua attività accademica, Italo Chiodi ha insegnato Anatomia artistica presso varie Accademie d’arte italiane (Milano, Lecce, Urbino, Napoli, Venezia e Palermo) a partire dal 1995. Dal 2000 è stato docente di Anatomia artistica e dal 2003 ha tenuto corsi di Disegno presso l’Accademia di belle arti di Brera. Dal 2011 ha ampliato il suo impegno nel campo dell’educazione artistica iniziando a insegnare Didattica dei linguaggi artistici e diventando coordinatore per il triennio nel Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte dell’Accademia di belle arti di Brera.

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